La casa di Bernarda Alba
Prima Nazionale 21 Ottobre 2020
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Di
Federico Garcìa Lorca
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Regia
Adattamento del Testo
Leonardo Lidi
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Scene e Luci
Nicolas Bovey
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Costumi
Aurora Damanti
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Suono
Dario Felli
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Fotografie di scena
Luigi De Palma
inaugura la stagione al teatro carignano 'la casa di bernarda alba'
con la regia di leonardo lidi
Con
Bernarda
Francesca Mazza
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La Serva
Orietta Notari
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Angustia
Francesca Bracchino
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Martirio
Paola Giannini
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Maddalena
Barbara Mattavelli
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Amelia
Matilde Vigna
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Adela
Giuliana Bianca Vigogna
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Lui
Riccardo Micheletti
Le Figlie
" Gli abiti neri di Bernarda Alba e le sue figlie, abiti a lutto per la morte dell'uomo di casa (...) E a fare da contrasto sono le parrucche bianco/argentate delle figlie, un pò tutte uguali, come se fossero le ballerine di fila di un certo varietà televisivo degli anni Sessanta".
(Sipario.it)
"la sorte di una sara'la sorte di tutte"
(amelia, la casa di bernarda alba)
"Ah! Si è messa l'Abito Verde che si era fatta per il suo compleanno ed è andata in cortile, gridando a gran voce:
Galline, galline, guardatemi!"
(maddalena, la casa di bernarda alba)
"E di fatto la teca la macchina scenica allestita per questo Lorca europeo da Lidi non è nient'altro che una scatola di vetro, una teca per insetti, un rettilario dove strisciano veleni e sottointesi. Una teca di serpi femmine che si lusingano e si minacciano mantenendo la propria corsia come si trattasse di salvaguardare il proprio spazio a costo di ogni cosa. Perciò non c'è colore e quello che c'è, espressione ancora una volta di un desiderio inestinguibile, è un verde di una violenza che non si può esprimere".
(Marcello Fois)
"Leonardo Lidi (...) ora, dirige uno dei testi che meglio incarna la critica a temi ancora attuali come il conflitto tra morale autoritaria e desiderio di libertà, il ruolo della donna, ma anche uno sguardo all'ipocrisia e al classismo".
(Teatro.it)
"(...) A pervadere la scena ne ' La casa di Bernarda Alba' diretta da Leonardo Lidi è proprio un prepotente lucore albino, (...) compresso entro un reticolato di plexiglass piombati, che fungono al tempo stesso da schermi, specchi e asfittico feretro: all'interno di questo abbacinante perimetro, disegnato per l'occasione da Nicolas Bovey, si rincorrono alcune anime ibseniane, unicorni abnormi e decolorati di uno "zoo di vetro" che ha il retrogusto inquietante del "bagno manicomiale". (...) Unica nota cromatica in questo affresco in bianco e nero (cui contribuiscono non poco le vesti di Aurora Damanti, tra il castigato e il succinto), il verde speranza delle calze di Adele, preludio alla metamorfosi finale della ragazza, che riappare in scena post-mortem come Fiordipisello. (...) L'epilogo, inducendoci al silenzio riesce comunque a offrire un senso di liberazione, o meglio di libertà".
(Matteo Tamborrino, Krapp's Last Post)
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Produzione
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
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